EWMD MILANO | 25 ANNI IN EWMD - Daniela Bandera racconta
Mi sono iscritta all’EWMD nel 1996, attratta dalla possibilità di
instaurare relazioni internazionali attraverso il network.
Nel 2007, con dieci amiche con cui condivido gli ideali e i valori dell’associazione, ho fondato il chapter di Brescia che si è aggiunto a quello già esistente di La Spezia.
La Spezia è il più longevo chapter italiano, nato nel 1986, fortemente voluto da Clara Paganini che dal 2001 ha premiato circa 53
donne che hanno fatto la differenza con il premio
Donne Leader.
Questo stesso premio, ancora esistente, oggi si chiama “She made a difference”
Nel 2013 Nadia Caraffi ha dato vita al
chapter di Reggio-Modena e nel 2017 è stata la volta di
Verona con Daniela Ballarini e
Milano con Marina Mele, l’anno successivo.
Alla fine del 2018-inizi 2019 nascono i
chapter di Napoli con la presidente Tina Rusciano e
Roma con Fulvia Astolfi.
Un lento inizio per uno scatto importante
Gli ultimi quattordici anni, sono stati quattordici anni intensi, in cui abbiamo lavorato tutte assieme per far conoscere EWMD, per aprire nuovi chapter con i quali offrire opportunità a donne di città diverse, di lavorare e crescere insieme.
Sono stati anche anni di lavoro con l’internazionale per accreditare l’Italia come partner affidabile del network e il lavoro fatto si è concretizzato con la presidenza internazionale a Selene Ghioni e a Paola Ligabue, presidente internazionale in carica. Due Italiane, a testimonianza del buon lavoro fatto.
Mi è sempre piaciuta l’idea di essere in un network internazionale e soprattutto Europeo perché ci permette di guardare “oltre”. Oltre i confini nazionali, oltre il provincialismo, oltre quello che siamo oggi per delineare insieme quello che vorremmo essere nell’immediato futuro.
Confrontarsi con la diversità è entusiasmante anche se faticoso e permette sempre di scoprire modi nuovi di vivere e di relazionarsi. E’ una sfida che abbiamo colto con curiosità, impegno e determinazione.
La sfida della relazione
Poi è arrivato il COVID. Questo ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere e di stare insieme ma che ha aperto anche un mondo di opportunità.
Abbiamo saputo trasformare questo vincolo in una opportunità per tutte noi di creare nuove sinergie.
Quasi due anni di lontananza, chiuse nelle nostre case con pochi contatti esterni, non ci hanno indebolite, anzi, oserei dire che ci hanno dato l’occasione per costruire un gruppo nazionale coeso, la piattaforma di zoom e gli strumenti di social collaboration hanno fatto la loro parte.
Piattaforme digitali a supporto
Non ci siamo incontrate di persona ma ci siamo incontrate molte più volte di prima on line. Abbiamo formalizzato la nostre pratiche organizzative, abbiamo realizzato webinar e gruppi di lavoro on line.
Certamente la fisicità ci manca ma oggi siamo più forti e, soprattutto, abbiamo imparato ad utilizzare diversi strumenti digitali.
I ritmi di lavoro anche dell’associazione sono diventati più intensi. I tempi di trasferimento annullati, si sono tradotti in azioni concrete, in studio approfondito.
Think Tank European Women on March
Think Tank European Women on March, è stata l’occasione in cui afforntare i temi portati dai veloci e imprevedibili cambiamenti di questi tempi.
Le sensible cities e la sostenibilità sono stati oggetto di percorsi di lavoro, guidate da Fulvia Astolfi, Laura Dalè e Tina Rusciano.
Nuovi chapter in gestazione.
Seguendo un percorso che vuole essere di espansione, stiamo lavorando per costituire i chapter in Piemonte e in Toscana.
Al tempo stesso, tutti i chapter hanno costruito le loro identità distintive attraverso
progetti specifici e locali ai quali si sono aggiunti
i percorsi di crescita per i talenti e di approfondimento del nostro think tank European Women on March.
Una missione a supporto delle donne
Siamo rimaste, nel tempo, quelle delle origini. EWMD esiste per questo, per
sostenere le donne che vogliono crescere e che non si arrendono,
che desiderano con passione cambiare le condizioni di genere, consapevoli che cambiandole, faranno non solo il bene delle loro figlie ma anche dei loro figli.
Un cambiamento lento
Sappiamo che
produrre i cambiamenti è difficile perché i cambiamenti sociali hanno bisogno di modifiche nei comporamenti individuali e di azione collettiva. Non dobbiamo far prevalere il pessimismo: il cambiamento è difficile ma possibile. La ragione spesso ci induce a pensare che nulla possa cambiare radicalmente, ma facendoci forza nella vicinanza, possiamo attivare l’ottimismo, la volontà, la determinazione.
La nostra azione è indispensabile per
produrre un cambiamento reale e duraturo.
“Dicevano che non avremmo potuto… Non era vero”
Il nostro sogno è rimasto quello
che la grande Europa possa un giorno vedere uomini e donne camminare insieme, rispettandosi reciprocamente e sentendosi diversi ma pari, ed è per questo che lavoriamo. L’impegno che dobbiamo prendere verso le donne, quelle di oggi e ancor più quelle di domani, per noi e per le nostre figlie è quello di cercare
di creare le condizioni affinchè l’Europa possa rappresentare una prospettiva concreta e non solo un sogno e far sì che l’Italia sia parte di questo progetto.
Sette anni di Presidenza, un insegnamento
L’espansione della rete dei chapter è indispensabile per far crescere la nostra reputazione, è utile per i chapter già nati ed è quindi necessario
uno sforzo congiunto per creare nuovi chapter perché in questo modo creiamo nuove
opportunità per le donne. In questo io credo fortemente.
Spesso si assiste ad approcci individualistici, di chiusura nel proprio chapter e
si perde di vista lo scenario. Alla base della nostra crescita c’è un patto implicito di solidarietà organizzativa, si tratta di renderlo esplicito e incorporarlo nei nostri processi orgabizzativi, perché
solo se c’è solidarietà tra i chapter si potrà crescere. Ci si ferma a fare i conti della spesa, senza capire che l’azione collettiva è come una impresa, c’è del rischio imprenditoriale che va corso perché
se non si rischia si diventa dei manutentori del declino.
Tutti uguali
Non ci sono chapter di serie A o di serie B, in relazione a ciò che fanno o al numero delle socie ci sono chapter differenti. Ci sono chapter di EWMD che crescono in modo differente e ciò è una responsabilità di tutte noi, delle socie dei chapter in modo specifico ma anche
del nazionale che ha il compito di coordinare, sostenere, creare le condizioni affinchè sia possibile la crescita in contesti diversi.
Diversità uguale ricchezza
Per farlo si deve
imparare a gestire la diversità perché solo in questo modo emergono le potenzialità personali e collettive.
Essere internazionali è un elemento di distintività, è un nostro plus. Costa stare in un network internazionale, sia in termini economici, sia in termini di energia e comptenze dedicate. Ma dobbiamo riconoscere che
l’essere internazionali e una componente non irrilevante della catena del valore che come associazione creiamo. Quindi sì, dobbiamo pagare anche le fees internazionali ma
dobbiamo anche imparare ad utilizzarne i servizi e sfruttare meglio le opportunità che l’esserne parte può determinare.
Approcio stretegico per crescere
Senza un approccio strategico si rimane ferme: dobbiamo guardare al domani di fronte a noi. Soprattutto in questo periodo post COVID abbiamo bisogno di una creatività nuova, di
un modo di intendere EWMD diverso e più innovativo, aperto al mondo che ci circonda, alle donne, giovani e meno giovani, alle professioniste ma anche alle lavoratrici dipendenti che vedono nel proprio lavoro un modo per auto-affermarsi come persone.
Dobbiamo sempre più diventare una associazione aperta alle diverse realtà femminili e al modo in cui il genere si esprime nella società contemporanea, ai suoi bisogni.
Il Nazionale, un timoniere
La funzione del nazionale è importante, anche se non sempre visibile, non solo perché
mette a disposizione una serie di eventi a cui tutte le associate possono partecipare, oltre agli eventi locali, ma perché
garantisce la cooperazione tra i chapter, lo sviluppo in nuovi territori, il
supporto ai chapter in difficoltà e mantiene la barra dritta affinchè si coniughi l’approccio strategico con quello di più breve respiro.
Garantisce la presenza ai tavoli istituzionali per rappresentare tramite EWMD la voce delle donne.
La forza del gruppo
Da soli non si va da nessuna parte: per quanto acuta possa essere l’intelligenza dei ruoli apicali, solo un gruppo integrato può perseguire i nostri obiettivi. La complessità del cambiamento continuo che contraddistingue i nostri tempi, rende necessaria
una leadership collettiva, intesa come
funzione ricoperta da più persone,
che lavori in sinergia ma con ampi poteri delegati. Solo in questo modo potremmo riuscire ad aderire alla complessità del contesto.
Una leadership collettiva verso il futuro
Ma una leadership collettiva non è spontanea, siamo più portate alla leadership individuale. La leadership individuale è funzionale allo start up di una associazione, quando la progettualità creativa è indispensabile per accendere la fiammella che farà vivere l’associazione. Oggi dopo 14 anni tante fiammelle si sono accese, molte leader si sono accreditate, abbiamo bisogno di una leadership collettiva che ci permetta di creare una intelligenza collettiva in grado di guidare l’associazione. Credo che Renata e Laura e tutte le persone coinvolte nel prossimo direttivo nazionale, siano in grado di traghettarci verso il futuro.
Credere nei valori condivisi
So che Renata e Laura sapranno portare avanti quanto abbiamo impostato in questi anni, non solo perché hanno fatto tanta esperienza sul campo ma perché credono profondamente nei valori di EWMD.
Renata e Laura sono donne solide, capaci di donarsi per l’obiettivo, di questo non ho dubbi, ma hanno bisogno di tutte noi per cogliere le sfide che le attendono.
Mi permetto di lasciare a loro, due frasi che hanno costituito la bussola della mia presidenza:
“Tu che sei una guida ricordati che tale sei perché hai dubitato delle guide. E dunque a chi è guidato concedi il dubbio!” (Bertolt Brecht)
Si deve far crescere lo spirito critico,
il dubbio deve essere la costante della nostra vita e di chi ha posizioni di potere e di responsabilità. Solo dubitando possiamo progredire e
chi dubita di noi ci obbliga a fare chiarezza,
spigarci meglio, convicere della bontà delle nostre scelte.
Chi dubita di noi ci aiuta più di coloro che si affidano ciecamente a noi. Pensiamo sempre alle posizioni apicali come posizioni che detengono un potere necessario per
fare qualcosa di utile per la collettività che si guida.
E una seconda frase che dedico,a tutte le socie perché vorrei che diventasse il modus operandi di EWMD, il segno distintivo delle nostre associate e di tutte coloro che ricoprono ruoli apicali:
“Nello stesso atto di dare, io provo la mia forza, la mia ricchezza, il mio potere.
Questa sensazione di vitalità e di potenza mi riempie di gioia. Dare dà più gioia che ricevere, non perché è priazione, ma perché in quell’atto mi sento vivo.” (Erich Fromm)
Tutte noi possiamo fare molto per EWMD e in questo modo possiamo ricevere molto.
Autrice: Daniela Bandera