EWMD MILANO | Pensieri sulla Conferenza Internazionale Annuale EWMD



Lo scorso fine settimana ho assistito alla conferenza internazionale annuale di EWMD. Si è tenuto a La Spezia ed è stato on line.
Il Tema centrale è stato “The glass cliff” letteralmente la “scogliera di vetro”. In italiano si rende spesso questo concetto anche con “soffitto di vetro” Ne avevate sentito parlare? Io sinceramente, prima di entrare a far parte di questa associazione di donne in management, non ne avevo mai sentito parlare, pur avendolo vissuto sulla mia pelle.
 

Dati scoraggianti

 
I dati sulla presenza delle donne nei vari ambiti, in posizioni apicali, dal privato alla Pubblica Amministrazione, sono scoraggianti. Perfino in Germania, nei Cda Aziendali, la presenza femminile si attesta al 13% ed è un numero molto significativo in un Paese in cui “la Cancelliera” ha governato per 16 anni!! (Tornerò a parlare di Angela Merkel più avanti perché è un buon esempio su questo tema.)
 
Lasciatemi prima cercare di spiegare in che cosa consiste questa “scogliera di vetro”
 

La cultura delle donne il primo ostacolo

 
C’è un primo livello di barriera che viene creato dalle donne stesse, per paura di fallire, per timidezza, per modestia, per umiltà e, lasciatemi aggiungere, anche per troppa onestà.
Mai nella mia carriera ho sentito un uomo dire “non sono forte in questa cosa”, mentre spesso le donne, mettono prima davanti, nella descrizione di se stesse, quelli che possono essere dei punti deboli, anche se marginali. 
 
Io stessa ricordo che, di fronte alla possibilità di dirigere la Sede di Parigi, ho sentito il bisogno di precisare che, mentre sono quasi madre lingua nel francese parlato, il mio francese scritto non è altrettanto perfetto, cosa che ha che ha poi dato modo di retrocedere in un’offerta che aveva solo una intenzione politica e che non si aspettava una disponibilità.
 

Ogni rischio è anche un’opportunità

 
Nel mio caso avevo accettato l’ipotesi d’incarico. Spesso le donne non colgono l’opportunità per il rischio che sempre l'accompagna e, le proposte, a volte, in contesti di politica aziendale complicati, vengano fatte aspettandosi un “no” per poter dire di averle fatte.
 
Un altro livello di barriera, che origina sempre dalle donne stesse, è la tendenza, tutta femminile, di contrastare le donne curiose ed intraprendenti, con molta voglia di fare, anziché identificarle come risorse, da supportare o aiutare.
 
Ogni opportunità ha in sé un rischio. Fallire fa parte del gioco. Gli uomini falliscono continuamente. Le donne devono capire che la possibilità di fallire, fa parte del gioco.
 

Opportunità che nessuno vuole cogliere

 
Le barriere che invece creano altri, per le donne, sono le famose opportunità che nessuno vuole. Opportuntà che nessuno vuole cogliere perché sono ad alto potenziale di fallimento. Si consegna la patata bollente alla donna di turno, si scommette su un breve tempo per il fallimento e poi si fa rientrare in gioco un uomo, che nel frattempo ha avuto modo di organizzarsi, e di aver vista la crisi superata dalla sfortunata di turno.
 

Non tutto è prevedibile

 
A volte però la scommessa ha un altro esisto: la scogliera non si infrange. E’ stato il caso di Angela Merklel, che tutti pensavano agnello sacrificale: donna, senza esperienza, giovane, senza carisma. Sappiamo tutti come è andata a finire.
 
Creare un cambiamento culturale richiede tempo. Anche far crescere una carriera richiede tempo, dedizione, formazione continua.
 
Ricordiamoci anche che, sebbene a volte si venga chiamate a risolvere problemi creati da uomini e si venga chiamate già con l’idea che saremo rimosse, non appena falliremo, si tratta pur sempre di una opportunità e che non è affatto detto che falliremo. Certo, soppesiamo bene i pro e i contro, per capire  se accettare la proposta, ma cerchiamo anche di avere fiducia nelle nostre capacità.
 

Avere un “Role Model” donna

 
Tra i consigli che ci ha lasciato Adriana Albini, per curare il nostro progredire in azienda, mi piace ricordarne due in particolare: avere  una “role model” e “procurarsi una mentore
 
Quando si cerca il cambiamento in azienda, può essere che si decida anche di scegliere una donna o una persona appartenente ad altra categoria abitualmente discriminata.
Il Prof Flaminio Squarzoni faceva notare, oltre al fatto che, è molto difficile rilevare e misurare questo tipo di fenomeni, come il glass cliff, come sia spesso cosa comune, dichiarare che si vuole un cambiamento, mentre in realtà spesso si vuole che tutto resti uguale.
Se si lavora su un cambiamento di cultura organizzativa, non si possono tenere gli stessi parametri di KPI precedentemente applicati perché il cambiamento culturale richiede tempo e, alcuni KPI, si rivelano spesso abbinati ad una visione accecata del management.
 

Combattiamo gli stereotipi celati nel linguaggio

 
Le donne sono spesso accompagnate da stereotipi di ogni genere, spesso alimentati dalle donne stesse, che continuano ad usare  linguaggi con cui sono state cresciute e condizionate, linguaggi non inclusivi. Le donne insegnano ai propri figli e alle proprie figlie, a differenziare i ruoli in “da maschio” e ruoli da “femmina”.
Anche per gli studi, perpetrando il condizionamento culturale. 

A questo proposito lasciatemi aprire una parentesi sul Manifesto della Fondazione Bracco  che si batte per contrastare lo stereotipo che gli uomini siano più portati allo studio di materie tecniche o scientifiche.
Vi invito a sostenere la loro battaglia con una firma.
 

Difficile ma non impossibile: sempre più donne ce la fanno

 
Crescere, nella carriera, oltre una certa soglia, è davvero molto difficile. Lo abbiamo sentito dire da molte testimonianze. E’ molto difficile far sentire la propria voce e spesso i successi, seppure rilevantissimi, come quelli di  Michèle Lavagna, che ha scoperto come estrarre acqua dall’arido suolo lunare, non vengono messi nel giusto risalto.
 
E’ stato un Congresso ricchissimo, con anche un bellissimo carosello di foto delle socie e delle città in cui risiedono  i Chapter italiani.
 
Un ringraziamento a tutti gli oratori  e le oratrici che hanno dato spunti interessanti di riflessione e anche alla moderatrice Nadia Busato che non ha mai mancato di sottolineare i punti centrali delle presentazioni e dei discorsi.
 

Unitevi a noi!

 
Il mio invito, per chi mi ha seguito fino a qui nella lettura, è quello di iscriversi ad EWMD Chapter Milano o quello a voi più confacente perché, l’anno prossimo, il Congresso Internazionale Annuale si terrà, dal vivo, a Berlino! Una splendida occasione di arricchimento cui abbinare qualche giorno in una delle più belle città Europee.
 
Grazie a: Franca Guidotti, presidente EWMD La Spezia, Renata Pelati, presidente EWMD Italia e la sua Vice Laura Dalé; Nadine Nembach e Paola Ligabue, Presidenti Internazionali EWMD, Nadia Busato, la già citata splendida moderatrice e grazie a tutti gli ospiti:
Brando Benifei, Europarlamentare PD; Adriana Albini, Docente Medicina e Chirurgia, Università degli Studi Milano-Bicocca – Biologia Vascolare; Martina Avanza, Professoressa associata cattedra in Sociologia Politica, Università di Lausanne, Svizzera; Ferose Oaten, CEO TUV SUD South Africa e Managing Director AVTS Road Worthy Station; Framinio Squazzoni, professore di sociologia, Dipartimento scienze politiche e sociali, Università State di Milano e ricercatore; Delia Goletti, dottorato di ricerca centro medico IRCCS L. Spallanzani; Barbara delle Pezze, Coach internazionale sulla leadership; Michèle Lavagna Cattedra di  al Politecnico di Milano e ricercatrice.
 
Mi scuso per eventuali inesattezze che vi prego di segnalarci via mail per la correzione
 
Autrice: Rosa M. Mariani, Chapter Milano
Consulente organizzativo - Mentore 1-2-1